Benché fosse il primo di Aprile, ci siamo ritrovati tutti insieme alla Casa del Cinema di Roma per vedere e commentare un docufilm girato dal Blu Studios e dal titolo "Percepire l'Invisibile". E non era un pesce d'Aprile. A dispetto del titolo, quest'opera l'ho percepita in modo molto significativo, in quanto descrive nel profondo molti dei disagi affrontati e vissuti da alcuni di noi. Essa è stata suddivisa sostanzialmente in due parti, che si alternavano l'un l'altra, ovvero da brevi scene e da interviste agli autori.
Per quanto riguarda le scene, c'erano attori veri, ed il concetto di invisibilità delle persone con disagi mentali, veniva trasformato e reso in senso più materiale e letterale, dal momento che le persone vedevano scomparire il loro corpo, diventando realmente invisibili.
Resa in questo modo, così realmente percepibile, la loro situazione l'ho sentita veramente, l'ho toccata con mano, e per qualche istante mi sono calato in essa, in quella parte così oscura, così sofferta, ed è stato da un lato di grande insegnamento, e dall'altro un esperienza molto triste, considerando che esse, queste persone, la vivono quotidianamente. E questo mi ha lasciato senza parole nel silenzio e nel buio di quella sala. Per fortuna, coloro che di essi frequentano adesso il centro diurno, compreso me, ma non solo, vengono aiutati e riescono ad affrontare meglio il loro disagio.
Per quanto riguarda invece le interviste agli autori, ovvero gli utenti del centro diurno, hanno messo insieme le loro idee, trovando alla fine un'idea in comune per dare forma ad un'opera molto profonda; si sono messi di fronte a una telecamera per raccontarsi e per raccontare in poche parole i loro disagi e le loro difficoltà con cui hanno a che fare, per uscire dall'ombra del loro stesso corpo, riprendendone possesso e tornare di nuovo visibile.
White Cosmos
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