venerdì 14 aprile 2017

In Bruges - Bloggiwood

   

Qualche mercoledì fa abbiamo visto il film In Bruges con il gruppo di cinema e queste sono le nostre impressioni: 
è un film che ti trascina piano piano, dove c'è un aspetto di redenzione che culmina nel finale, in cui il protagonista Colin Farrell, affronta il suo travaglio interiore e dice di volersi riscattare qualora fosse rimasto in vita, pagando per le atrocità commesse.

Guardando il quadro di Bosch, Giudizio Universale, il protagonista si convince che Bruges sia l'inferno. Nel film la morte viene vista come un evento provocato, non è rappresentata con dolore ma come un fatto superficiale, vissuto con distacco come è tipico del cinema francese.
Ricorre, negli incontri che fa il protagonista, un nano con il quale farà amicizia e che nel corso della storia si tramuta da personaggio degenere, scellerato e quasi sadico che non ha caratteristiche umane in un bambino, come nel ruolo che sta interpretando sul set del film d'essai per le strade di Bruges.


Le donne del film accompagnano il percorso di redenzione del killer e ne sono le artefici, è grazie a loro che lui può mantenere la promessa fatta a se stesso.
L'amicizia tra i due killer è la chiave di volta di tutta la storia, l'unico dato umano che c'è nel film e che dà slancio alle vicende che si snodano tra le stradine medievali di Bruges. 

In nostro voto finale è 5,5, film coinvolgente ma troppo sanguinoso!


liberamente tratto e tradotto dalla discussione del gruppo Cinema
    
   

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