venerdì 21 novembre 2025

Lo iellato : relazioni con le donne



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Anche qui solita cosa, comincia tutto dopo infatuazioni platoniche della scuola, nel lontano 1984. In Calabria dove incontro due sorelle, con una delle due comincia una simpatia. Io facevo le voci di alcune persone, tra le quali una signora che conoscevamo entrambi e loro ridevano, così nasce un rapporto di simpatia che si protrae per tutta la vacanza estiva. Erano anche loro di Roma, ci scambiamo i numeri di telefono e mi rivedo con quella con la quale mi ero avvicinato di più, però nessun progresso! Addirittura una volta per aver cercato di darle un bacio, dopo avermi rifiutato mi prende a borsate. ci provo ancora ma senza risultato. Proseguo in quel di Ponza nel 1990, sempre d'estate. Li incontro una tizia più grande di me che però non mi interessava. Mi chiede di fare insieme una gita a Ventotene. Dopo aver accettato, affittiamo un gommone e ci facciamo il giro dell'isola, con un bagno. Forse lei ci stava ma a me non interessava. Così se ne va con mio sollievo e anche qui nulla di fatto! Siamo poi nel 1993, in Grecia, in un villaggio turistico incontro due sorelle e mi approccio con quella più piccola. Capisco che non è una meraviglia e la lascio stare, rimanendo a mani vuote. All'aeroporto, tornando a Roma, un tizio con il quale avevo fatto amicizia mi dice di avvicinarmi nuovamente a lei. Così ci vediamo a Roma. Qui conosciamo i rispettivi genitori. Visto che in quel periodo guadagnavo, mi cimento in regali costosi che elargisco per Natale, compleanno oltre alle rose la sera, ma niente! Ci provo e lei si volta da un'altra parte. Poi andiamo per il week end in una casa che avevano i genitori in Toscana ma lei si portava sempre dietro la sorella quindi niente da fare! Dopo aver riconosciuto la mia disponibilità, durante l'intero week end, si lascia andare sulla spiaggia. Anche questa relazione finisce dopo ben dieci mesi. Dopo questa storia ci sono altre situazioni. Siamo negli anni 2000; una con una brava ragazza che conosco presso una piscina condominiale. Ma qui sono io che preso da una strana fobia, non la chiamo subito, lo faccio dopo un anno ma lei mi manda al diavolo!!!



lo iellato

LO SCACCO MATTO DEL PRINCIPIANTE



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È la mia prima partita. Sono dinnanzi al mio avversario. Le mie pedine e le sue sono in ordine. Muovo per primo mettendo il pedone d2 in d3. Quanto aggressivo il mio nemico deve essere per mandarmi il suo e7 in e5 come per voler mangiarmi subito appena mi vede muovere. Rinforzo con l'altro mio pedone f2 in f3 creando così un supporto per i tentativi di avvicinamento. Se il suo pedone d3 dovesse fare un altro passo, sarebbe mangiato da uno dei miei due pedoni spostati adesso. Nemmeno il tempo di gioirci su che via libera all'alfiere nemico f8 in b4 che mi fa scacco al re ad inizio partita. Non mi perdo d'animo. So di poter vincere anche se sono già sotto scacco. Sposto così diagonalmente il mio re in f2 ed anche lui ritrae di poco il suo alfiere in c5. Porto il mio re al suo posto mentre un nuovo scacco al re mi si prospetta davanti. Stavolta il mio avversario gli ha parato davanti la regina in h4. Faccio l'unica mossa furba mi sia venuta in mente, coprire il mio re con il pedone g2. Spero sotto sotto che venga mangiato dalla regina così potrò mangiarla a mia volta con l'altro mio pedone in h2 portandolo in g3, ma il mio avversario è più furbo di così e sposta il suo alfiere davanti al re in f2. Può sembrare una catastrofe, ma sono io a mangiare lui con il mio re. Non so quali siano i piani del mio avversario, questo potrebbe essere un suo errore voluto oppure no.

Una tattica si delinea quando la regina fa un quarto scacco al mio re mettendosi in d4. Scacco che risolvo rimettendo il re al suo posto originale. Ora la sua regina potrà mangiare il mio cavallo, ma in quel caso sarebbe mangiata dalla mia torre.

Il mio avversario decide di mantenere là la sua regina e fa avanzare il suo pedone c7 in c5. Io seguo la sua mossa con il mio pedone corrispettivo in c2 portato in c3. Se ora il mio avversario non sposta la sua regina, essa sarà mia. Ma la sua regina ha pochi posti dove andare dato che ormai la mia posizione è in vantaggio rispetto a questo pezzo. Così con il mio pedone mi prendo anche la sua regina, c3 in d4. Ovviamente poi lo stesso pedone sarà mangiato dal mio avversario con uno dei suoi.

È ora di spostare il mio cavallo di sinistra in a3 così da tirarlo fuori mentre il mio avversario gli porta il suo alfiere davanti. Porto avanti il pedone in prossimità del cavallo mettendo b2 in b4 e lui porta il pedone in prossimità destra del re d7 in d5 facendolo avanzare di due posti. Avanzo di nuovo di uno con quello stesso pedone di prima. Ora se il suo alfiere non indietreggia sarà la volta in cui prenderò un altro pezzo nemico dalla scacchiera. Il suo alfiere mangia il mio pedone mettendosi proprio dove può essere raggiunto dal mio cavallo. Il secondo alfiere è mio insieme al primo ed alla regina. Con il solo sacrificio di due pedoni. Ecco che il suo cavallo avanza in c6 e mi si para davanti al mio diagonalmente alla sua destra. Così lo ritiro e lo riporto dove stava prima per poi mettergli la regina davanti in a 5 mentre ormai il mio avversario aveva creato una barriera spostando il pedone f7 in f5 insieme agli altri. Stupidamente uso la mia regina per mangiare uno stupido pedone che mi si era parato davanti in b5 e che avrebbe potuto mangiare diagonalmente la mia regina per poi vedere uno spostamento della torre avversaria destra affianco al re in d8. Sposto il re in f2, quel maledetto fa avanzare il suo pedone a7 in a5 così da trarmi in inganno.

Avanzo con il pedone g3 in g4, lui avanza con g7 in g6, la partita è tornata a livello dei pedone dal lato destro della mia scacchiera. Avanzo con il pedone h2 in h4 ed il cavallo avversario viene spostato da g8 in e7. Avanzo di un posto con il pedone h4 in h5 ed il mio pedone in g4 viene mangiato dal pedone f5. Il mio pedone avanza ancora in g6 mangiando il suo. Ora potrei quasi avere via libera per trasformarlo in una regina, ma il mio avversario se ne accorge e lo mangia. Intanto la mia regina mangia il cavallo avversario. Non avevo però notato l'altro suo cavallo che era messo in posizione da mangiarmi la regina e così fa. Perdo un pezzo importantissimo dei miei... e mi consolo mangiando il pedone in g4 con il mio in f3. La torre nemica fa scacco al re in linea frontale su f8, le parole davanti il mio cavallo che protegge il re. Il mio nemico fa avanzare il suo pedone in a5 in a4 davanti all'altro mio cavallo. Sposto l'alfiere di un posto a sinistra in b2. Il mio cavallo è spacciato, la torre lo ha mangiato, ma ora io posso mangiare la torre con il mio re. Così è. Scacco di nuovo al mio re con il pedone avversario che gli si para da e5 ad e4. Ritiro così il mio re indietro pronto per scatenare la mia offensiva finale ai pezzi nemici. La torre nemica è spostata in b8; l'ultimo pezzo serio rimasto insieme al cavallo. Mangio il pedone e4, ma il mio alfiere viene mangiato dalla torre in un passaggio da b8 in b2. Sposto la mia torre davanti suo cavallo in c1. Ora il mio avversario sposterà la sua torre o salverà il suo cavallo. Opta per mangiarmi il pedone e4 con il suo e5 ed io mangio il suo cavallo c6 con la mia torre. La sua torre va in b1 e tenta di mangiarsi l'alfiere in un disperato gesto di far affondare più pezzi possibili dei miei o di raggiungere la parità. Ma io approfitto della confusione nemica per mangiare la torre con il mio cavallo a3 spostato in b1. Il suo pedone a4 avanza di ub posto. Ormai non può più nulla. Ora userò le mie torri per intrappolare il re. Gliene metto davanti una, ma il re avanza in diagonale scansandola per mangiarla, faccio indietreggiare la torre per prepararmi ad un'offensiva migliore. Nel frattempo il suo re torna al posto originale. Metto la torre h1 in h8 ai limiti della scacchiera. Ora il suo re potrà solo avanzare. E come avanza di un posto metto davanti la mia torre che lo guarda lateralmente in c7. Ecco che il re si sposta di nuovo in diagonale per mangiarmi la torre che io ritiro subito dopo. Il suo re si ritira di un passo indietro ed io mangio un pedone a3 con il mio cavallo. Ora il mio avversario fa avanzare di un posto il suo pedone mettendolo in g5 ed io porto il mio re in g1. Solo il mio pedone impedisce loro di guardarsi negli occhi. Il suo re si sposta verso la sua sinistra ed io faccio indietreggiare rispetto a me la mia torre h8 in h7 seguendo il re. Il re fa lo sbaglio, forse a causa del mio esausto avversario, di indietreggiare invece che di avanzare ed io porto l'altra mia torre davanti al re libero di mangiarmela in c7. Ma il re si sposta di una casella a sinistra ed io porto in e8 la torre stessa. Così che se il re avanza o resta fermo si farà mangiare da una delle mie torri. O da quella della fila 7 o della fila 8. Scacco matto.

                  - SYMMACHOS

ANNA

 


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La Roma degli anni d’oro del cinema italiano è sempre stata avvolta da un fascino e una magia senza eguali. Era la città dei sogni, al pari di Hollywood: crocevia di eventi mondani, star, produzioni cinematografiche. Quel cinema, che fu rivoluzionario, poteva vantare alcune delle stelle più brillanti che l’Italia abbia mai avuto. E una di queste era Anna Magnani. Monica Guerritore, che evidentemente ha molto amato l’attrice, ha scelto di immergersi nel cuore della sua esistenza: un percorso artistico e umano costellato di successi e tormenti. Lo fa in Anna, film presentato alla 20ª edizione della Festa del Cinema di Roma, in cui ricopre un triplice ruolo: regista, sceneggiatrice e interprete. È il 21 marzo 1956. Anna Magnani non riesce a prendere sonno. Si alza, si veste, ed esce per una passeggiata notturna nel cuore di Roma, attraversando la città deserta fino a raggiungere il Lungotevere. È la notte degli Oscar, e a Los Angeles si sta celebrando la cerimonia che potrebbe consacrarla come miglior attrice protagonista per La rosa tatuata. Nel silenzio più profondo, Roma si fa specchio della sua memoria: Anna ripercorre i frammenti della sua vita: l’amore turbolento con Roberto Rossellini, la malattia del figlio Luca, le battaglie sul set e i suoi successi più acclamati. Ad accompagnarla, una galleria di personaggi che rappresentano ogni ceto sociale: dal popolo romano agli uomini dell’industria cinematografica, fino agli agenti e produttori. Un viaggio dentro la fragilità e la forza di un’attrice diventata leggenda. Fino al momento che rimarrà nella storia: il momento in cui viene annunciata come la prima italiana a vincere un Oscar. Anna Magnani non era un’attrice qualunque e aveva qualcosa in più. In quegli anni, dove a dominare era il Neorealismo, Magnani era quella più spudoratamente vera e profondamente reale. È stata la sua veracità, la sua schiettezza, il suo andare controcorrente a renderla l’attrice che nessuno dimenticherà. Se lo sforzo attoriale di Monica Guerritore funziona, è sul piano registico e contenutistico che il film si incrina. L’attrice sceglie di raccontare solo una parentesi: l’ultima parte della vita di Magnani, partendo dalla notte dell’Oscar per La rosa tatuata. Da lì si immerge in quella Roma incantata dell’epoca, restituendoci con affetto le sue atmosfere, la lingua, i riflessi e la sua oscurità. Su questa linea temporale principale, vengono innestati flashback, ricordi, episodi personali: momenti che restituiscono fragilità, rabbia, lucidità, ma sempre in forma accennata e mai scavata. Anna diventa così un film che si divide a metà: tra la bellezza sincera di voler raccontare chi fosse davvero Anna Magnani, e la mancata occasione di portarci fino in fondo dentro la sua zona d’ombra, dentro quello che non sappiamo ancora. Un tributo che dunque non è mai vivido.


Blue Jacket

Fantozzi ragionier Ugo... alle prese con i vampiri energetici!


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Benvampirizzati e benvampirizzate a tutte e tutti dal vostro idilliaco Fantozzi ragionier Ugo! Oggi mi preme di scrivere un articolo su un tema un po', come al solito, fuori dagli schemi, per cui, senza giri di parole, vado subito al dunque: sto cercando di fidanzarmi con una utente, ma non ci riesco, per il momento, perché lei è un vampiro energetico! Voi adesso mi direte, ma che ci vieni a raccontare, le tue solite storie fantozziane! E invece purtroppo è proprio così, l'esperimento è stato fatto, anzi è ancora in corso, lo strumento sono proprio io, me stesso, piuttosto e anzichenò! Vi dico subito che la scienza ufficiale, psicologia e psichiatria incluse, non credono all'esistenza dei vampiri energetici, un altro tipo di vampiri cattivi che invece dei soldi ti succhiano l'anima, perché la scienza ufficiale non crede all'esistenza dell'anima. L'anima viene considerata un argomento religioso nel solito dualismo scienza / religione, uno dei tanti divide et impera che affliggono questo povero pianeta. Per non parlare dello spirito, infatti la religione dice che siamo fatti di corpo anima e spirito e questa in finale è un'affermazione molto più scientifica di considerare l'essere umano solo come una macchina biologica. Ma che cosa fanno questi vampiri energetici allo scopo di drenare energia dalle loro prede? Di solito lo schema è il vittimismo, e l'uso del senso di colpa allo scopo di rendersi simpatici agli altri. Mettono in piedi una narrazione rovesciata nella quale il cattivo è la loro preda energetica e loro, i predatori di anima, sono i buoni e sono le povere vittime di questo "cattivo". La predazione riguarda l'attenzione, il predatore energetico cerca di catturare l'attenzione della sua vittima allo scopo di prosciugarlo, perché l'energia segue l'attenzione. La stragrande maggioranza delle persone sperperano la loro energia, per esempio guardando la tv oppure adesso ci sono gli smartphone, i quali ogni tanto succede pure che prendono fuoco! I maestri del furto energetico sono i VIP, veri e propri drogati di energia, i VIP conoscono bene il fenomeno di avere su di sé l'attenzione delle masse, e ancora di più conoscono questo fenomeno i dittatori. Quando decine di migliaia di persone vanno per esempio a sentire Vasco Rossi che becera nel microfono al suono del suo rock, succede che Vasco si carica più di una batteria Duracell! Infatti lo diceva Morpheus nel primo film di Matrix che noi siamo batterie Duracell, nel senso che il "sistema" cattura la nostra energia oltre a rubare, col vampirismo classico, i nostri soldi col sistema capitalistico! Ma perché vi dico queste cose? Perché molto probabilmente non riuscirò a fidanzarmi con questa utente che mi piace, perché a lei non interesso io, ma la mia energia!


Fantozzi ragionier Ugo

venerdì 7 novembre 2025

Montesanto...

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 Il vostro nonnino è una persona fortunata!! E già! Molto fortunata perché ho frequentato il Centro Diurno di Montesanto, e dato che ero lì ho colto l'opportunità per conoscere la comunità, dove ho incontrato la mia dolce metà. Inoltre sempre tramite Montesanto ho preso contatto con il vivaio, dove poi sarei andato a lavorare. E dato che c'ero ne ho approfittato per curare la mia depressione, sempre lì a Montesanto. Che altro dire?? Le cose positive, e quelle piccole, le ho già dette e scritte tutte;  le cose negative e quelle grosse, le scriverò e ne parlerò un'altra volta.

P.S.

Questo post è dedicato a Montesanto. Un Centro Diurno, una comunità, un posto per curarsi, che non c'è più. Ma verrà ricordato con una mostra di foto, di scritti, e molto altro. Questo è il mio contributo.

Nonno Elpho

SIMMACO



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Muse adorate, cantate a me, di Simmaco, soave ai cuori iniziati e tanto sperare d'essi che egli divenne Dio in terra per Zevico voler d'altro cielo.

Ma chi fu, Muse belle, prode eroe che immortale respira tra uomini e fa di sé stesso una richiesta. sicché memoria si mantenga?

Egli era a dir valente in petto poiché amato da atti giusti a grado delle proprie gesta benedicenti i misterici ed ora membra immortali ne custodiscono l'anima perfetta.

Melodia vostra disse che egli cantò le sue gesta di rendimento agli eterni, giungendo le sue voci alle dinastie, figlio del Divino, ebbe forza da poter saldar in uno gli iniziati e che divinizzando per il Padre Celeste fecero dell'uom di cui narrate sommo idolo.

E come diventò tal Dio vi è noto, poiché quand'era ancor uomo invecchiante cura si prese di tutta la gente che compassione di Zeus procurò a sé stesso così facendo tanto che egli ne decretò la Divinità a voce del popolo. 

                                                                                     SIMMACO


CASINO ROYALE






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Casino Royale è un film del 2006 diretto da Martin Campbell, ventunesimo capitolo della saga cinematografica dell’agente 007. Il film è ambientato agli inizi della carriera di James Bond, mentre lavora per guadagnarsi la “licenza di uccidere”. L' agente viene inviato in Madagascar: la sua missione è quella di trovare un mercenario, implicato nell’organizzazione di un attentato terroristico. Tutto sembra filare liscio, finché Bond viene ripreso dalle telecamere di un’ambasciata mentre lo uccide. Rimproverato dai suoi superiori per avere ignorato le leggi internazionali e gli ordini ricevuti, che gli imponevano di consegnare l' uomo vivo, Bond viene sollevato dall' incarico. Ma al giovane agente non piace stare con le mani in mano: decide quindi di indagare per conto proprio. Giunto alle isole Bahamas, scopre che l’attentato non è stato sventato e che un altro mercenario è stato incaricato di portarlo a termine. Bond insegue il sicario all' aeroporto, e sventa la distruzione dell’aereo di linea Skyfleet S570. Si viene quindi a sapere che il mandante è il banchiere Le Chiffre, il quale, a causa del sabotaggio a opera di 007, ora si trova indebitato per diverse centinaia di milioni. Nel tentativo di rifarsi e pressato dalle minacce di morte da parte dei suoi clienti, Le Chiffre, esperto giocatore di Poker, decide di organizzare un torneo di Texas hold ‘em. Il luogo designato è il piccolo Casino Royale, in Montenegro, e la quota di partecipazione è di 10 milioni di dollari. Nonostante i battibecchi con il suo capo M, Bond viene considerato l’unico in grado di battere il banchiere: per la missione viene affiancato da Vesper Lynd, un’agente del Tesoro britannico. Il piano è quello di far perdere la partita a Le Chiffre e costringerlo a chiedere asilo al Governo inglese in cambio di informazioni sui suoi clienti. Il film reinventa la storia originale, mantenendone la linea principale, portando l' agente 007 dagli ambienti torridi del Madagascar e delle Bahamas, dove si concentrano scene d' azione talvolta al limite del realismo, fino ai paesaggi montuosi del Montenegro, sede di un' intensa partita a poker, fulcro drammatico del film che sfocerà in alcune delle scene più tese e violente non solo del film, ma dell'intera filmografia bondiana: memorabile la scena della crisi cardiaca e la tortura della sedia. Il James Bond di “Casino Royale”,interpretato da Craig, lascia cadere i cliché legati al personaggio, per diventare un individuo profondamente umano, oscuro, tormentato. Mads Mikkelsen è il banchiere criminale Le Chiffre: un volto già di per sé cattivo che con l' aggiunta di un occhio sfigurato che lacrima sangue e un inalatore alza lo standard del cattivo bondiano a un livello difficilmente raggiungibile. La Eva Green più bella di sempre è Vesper Lynd, agente del tesoro britannico responsabile del finanziamento di Bond per l'ingresso alla partita a poker. Se per definizione Vesper è in “Casino Royale” la Bond girl, mai tale appellativo è stato più lontano dalla verità: il personaggio della Green si trova in bilico tra una fredda professionalità e una forte sensibilità. Si presenta a Bond, all’ inizio sembra gelida e diventa l' unica donna a riuscire a sciogliere il cinico ghiaccio superficiale dell' agente 007, fino alla vetta dell' abbraccio sotto la doccia. Il film nel complesso è godibile e ha meritato come voto un sette.

                                                                                                                                              Blue Jacket