venerdì 19 settembre 2025

L'uomo senza un ma, ovvero l' incomunicabilità.


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Una volta c'era un uomo che viveva in un bosco nelle vicinanze di un piccolo paese. Quest' uomo aveva una piccola casetta, una bicocca, proprio al centro del bosco dove c'era una radura. Viveva lì da solo, e non si allontanava mai. A volte incontrava qualcuno che andava nel bosco a passeggiare o a raccogliere funghi, e lo salutava e gli parlava pure, ma lui non rispondeva mai. Ma non era stato sempre così. Infatti aveva abitato per molti anni in una città, aveva avuto amici, una fidanzata, un lavoro presso una società di spedizioni, e gli piaceva giocare a calcetto. Finché un giorno si accorse di non riuscire a dire la parola "ma". Per quanto si sforzasse di dire "ma", non ci riusciva. Era incredibile ! Ma era così! L'uomo cercava in tutti i modi di vincere questo suo deficit(limite), ma senza successo. Per lui era diventata un'ossessione riuscire a pronunciare la parola "ma", non riusciva a pensare ad altro, non riusciva a fare niente. La cosa lo faceva soffrire in modo indicibile (terribilmente). E proprio nel bosco, un giorno incontra un illustre medico che stava passeggiando. Il dr lo saluta, si presenta, ma l'altro non risponde. Allora il dr si avvicina per osservarlo meglio, incuriosito. Buongiorno, buon uomo, vive qui? Nessuna risposta. Allora il dr prova in Inglese, poi in tedesco, in spagnolo, in russo, in francese, ma non riceve nessuna risposta. Il dr un po' scocciato prova di nuovo e accompagna le parole con gesti esplicativi. Non mi capisce? Nessuna risposta. E neanche un gesto. Nulla. Il dr spazientito se ne va. L'uomo senza un "ma" torna alle sue faccende quotidiane come se nulla fosse accaduto e se non avesse incontrato nessuno, ma sempre con l'idea fissa che doveva riuscire a dire un "ma". 

Nonno Elpho

Indovinello


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Ha come madre la paura, suoi fratelli e sorelle sono l'odio, l'ignoranza, il pregiudizio, e l'emarginazione. Non ha figli, ma tutti siamo suoi seguaci!! Chi è?? La risposta è semplice, forse ... . Naturalmente sto parlando dello stigma che non ha padre, perché ha troppi probabili padri, e nessuno di loro l'ha riconosciuta come figlia. Ha tanti fratelli e sorelle io ne ho citati solo alcuni. Ma non ha figli , è sterile, ma in compenso siamo tutti suoi seguaci. E già!! Il signor Erving Goffman scrisse un saggio dal titolo :"stigma- identità negata", se volete leggerlo in pdf questo è il link : https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&opi=89978449&url=https://www.studocu.com/it/book/stigma/erving-goffman/45673&ved=2ahUKEwi32vqipaOOAxU9hP0HHaMyL_MQFnoECFIQAQ&usg=AOvVaw2aL1bNJ8ovd3erMlq4H60t , una lettura interessante indubbiamente, ma mi permetto di dissentire quando Goffman dice che le persone che discriminano gli altri sono tutte quelle persone definite "normali" dalla società. In questo secondo me sbaglia, perché ciò che dice è vero ma riduttivo, in realtà lo stigma "appartiene" a tutti, anzi la discriminazione la facciamo tutti, sia i "normali" che quelli non "normali". Tutti noi discriminiamo gli altri e noi stessi. E già!!! Siamo tutti seguaci dello stigma e per alcuni è proprio lo stigma che rende la malattia mentale, una malattia incurabile. Perché impedisce il ritorno dei malati in società, la loro reintegrazione nella società in cui viviamo diventa impossibile, e li costringe(volenti o nolenti) , ai margini della società, a vivere da emarginati. P.S. Stigma=marchio. Cioè discriminazione basata sul pregiudizio per le persone malate di mente, e che ne determina il rifiuto, l'esclusione, e aggiungo io, la dannazione eterna. 

Nonno Elpho

Andrea Tabacco e l'apocalisse degli zombies!


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Benzombati e benzombate a tutte e a tutti dal vostro redivivo Fantozzi ragionier Ugo! Oggi sono qui per raccontarvi di un altro viaggiatore del tempo che è recentemente comparso su tik tok. Voi credete ai viaggi del tempo? Immagino di no, ma in ogni caso io vi racconto lo stesso questa storia qua. Andrea Tabacco dice di venire dal futuro, non specifica l'anno, e dice che nel futuro tutto quello che poteva andare storto, è, per l'appunto, andato storto. Dice che nei prossimi anni l'umanità diventerà terribilmente dipendente dai sistemi di realtà virtuale e dall'intelligenza artificiale, dipendenza che un po' si vede già oggi, dato che non sappiamo stare senza gli smartphones nemmeno 5 minuti... Non è facile scrivere un articolo su questo ragazzo, me ne rendo conto proprio adesso, perché è un argomento ai confini della realtà, comunque lui dice che è tornato in questa epoca per avvertirci che in futuro ci sarà... l'apocalisse degli zombies! Poi però non è ben chiaro cosa lui intenda per zombies, accenna a persone che si risvegliano in massa, ma si risvegliano zombate; dice che gli zombies saranno anche la conseguenza della dipendenza di massa dai sistemi di realtà virtuale; le persone già adesso si stanno avviando a vivere delle vite virtuali e questo in futuro sarà un fenomeno molto più accentuato. Poi Andrea Tabacco dice anche che nel futuro i sistemi di realtà virtuale ad un certo punto collasseranno; dice che di fronte al fenomeno dello zombismo di massa le intelligenze artificiali sceglieranno di lasciare il pianeta, e che i computer verranno distrutti; la distruzione di tutti i computer causerà una sorta di nuovo medioevo, siccome nel frattempo tutti i libri saranno stati trasformati in libri elettronici, e l'umanità così sarà privata di ogni memoria storica, perché prima dell'apocalisse zombies tutti i documenti erano stati digitalizzati... Poi questo ragazzo parla anche di esperimenti genetici, di un certo "Dottor No", un esperto di bioingegneria che viene chiamato così perché ogni volta che ha un'idea a tutti viene da rispondere "dottore, no...". Questo Dottor No creerà nuove razze di animali e di piante, farà degli esperimenti al limite dell'etica, e insomma il mondo che ci descrive questo ragazzo è un po' strano, chi vuole ci può credere o non credere, e insomma questo è quanto...


Fantozzi ragionier Ugo

Letargo

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Il letargo è alle porte. E I malesseri, l'insonnia, l'irregolarità dell'appetito anche. Vi ricordate quel post sull'altalena? Ecco è scesa e per quanto io, le mie paure e le mie insicurezze stiamo spingendo forte, non ne vuole sapere di muoversi. Come fosse legata a un blocco di tristezza. Ma non sarò impreparato. Non mi coglierà di sorpresa. Ho già preso un giubbetto antiproiettile per le parole che faranno più male, un sacchetto di ossigeno per le mancanze d'aria, un blocchetto di giustificazioni per autoconvincermi che sono più forte e avvisato tuuuuuuuutti i miei lati terapeutici. Anche se poi le parole colpiranno nei punti scoperti i miei lati terapeutici mi diranno che non possono fare molto e....lascerò il blocchetto sopra un comodino che non guarderà nessuno. Dov'è andato il mio sacchetto d'ossigeno?Il blocco di tristezza si farà sempre più pesante ma...come dico sempre io....si risalirà nonostante tutto...e tornerò di nuovo a respirare......

Buio Totale