Mercoledì scorso Fantozzi con gli altri utenti del gruppo cinema si è allegramente sottoposto al tormento e alla tortura cinematografica del film di fantascienza "Dune". Perché parlo di tortura e di tormento? Perché praticamente tutto il cinema è tortura, tormento e oppressione, una continua voce del padrone che grida "Qui comando io!". Ma questo è un altro discorso... Comunque il film era bello, piuttosto bello, di una bellezza agghiacciante. In teoria stiamo parlando di un film di fantascienza ma in pratica come al solito c'è molto altro. E tanto per cominciare a parlare di questo altro, il film era pieno di una sorta di metafisica nera, opprimente, pesantissima, della quale il regista non riusciva a liberarsi, anzi insisteva compiaciuto a più non posso. Inoltre il personaggio principale, il giovane duca, veniva inquadrato in maniera ripetuta, insistente, quasi a dargli un'aria luciferina. Poi c'erano due popoli in lotta, i Fremen e gli Arkonnen. I Fremen e gli Arkonnen fanno a gara a chi è più cattivo, ma vincono di gran lunga gli Arkonnen. Gli Arkonnen sembrano i classici supercattivi totali, mentre i Fremen sono un popolo che vive nel deserto e che si camuffa dietro una serie di strani foulard. Alla fine il duca non si capisce bene per quale motivo deve unirsi al popolo dei Fremen. Mentre il duca diventava un altro Fremen anche il povero Fantozzi fremeva sulla sedia, perché il film non ne voleva sapere di finire. Sulla fantascienza niente da dire, le astronavi futuristiche mi piacciono molto. E chi sa forse un giorno le costruiremo per davvero. Quando saremo meno polli.
Fantozzi ragionier Ugo
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