Essendo tappato in casa per via del virus e non sapendo che fare, mi sono messo a vedere film su youtube, e dopo vari film monnezza, l'unico davvero bello che ho trovato è questo, un film degli anni '70 con Gian Maria Volontè e Mariangela Melato. GM Volontè recita la storia di un operaio che finisce in mezzo tra i sindacati riformisti da una parte, che lo vogliono tenere buono e fargli accettare il cottimo, e gli studenti "rivoluzionari" maoisti dall'altra parte, che gli vogliono far fare una improbabile
rivoluzione socialista, dato che gli anni settanta non sono il momento adatto, c'è crisi di ristrutturazione, non crisi di sovrapproduzione, quindi ci sono di conseguenza proletari che si imborghesiscono, non occasioni rivoluzionarie. Lui all'inizio da' retta ai sindacati e lavora come un pazzo a cottimo, ma poi finisce a tagliarsi via un dito nella macchina per la troppa fretta di produrre. L'incidente lo manda in crisi e comincia a dar retta agli studenti "rivoluzionari", che dapprima considerava solo dei barboni. Ma paga un prezzo alto per questo perché scoppiano dei disordini e lui finisce licenziato, licenziamento politico. Torna quindi a casa dalla moglie, alla quale aveva portato in casa gli studenti, e la moglie, con la quale andava già poco d'accordo, se ne
va di casa portandosi via il figlio. La storia finisce bene però perché dentro la fabbrica grazie alla sua lotta spontanea e generosa si è mosso qualcosa, e il cottimo è stato abolito, e lui, prima volta che succede, da licenziato politico ridiventa assunto grazie all'intervento dei sindacati. Questo film è così bello proprio perché da' un quadro realistico ed impietoso del periodo da tanti mitizzato, i soliti anni settanta...
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