I nostri inviati si sono recati a vedere la mostra su Sergio Leone che hanno allestito all' Ara Pacis.
I commenti tutti positivi si sono soffermati su aspetti diversi della mostra, qui di seguito le loro opinioni:
La mostra su Sergio Leone all' Ara Pacis rievoca alla perfezione gli scenari dei film creati dal grande artista ambientati nel west americano della fine dell' 800, dove vigeva la cruda legge del più forte.
Fotografie d'epoca, scene delle riprese dei film, oggetti e abiti di scena, filmati e frasi celebri riempiono le sale del museo portandoti a conoscere nel dettaglio, in un crescendo suggestivo, ciò che poteva accadere in quell'epoca nel selvaggio west. I primi piani dei principali protagonisti dei capolavori di Sergio Leone a cominciare da Clint Eastwood, mi hanno colpito moltissimo, per il semplice fatto che i loro sguardi hanno instillato immediatamente in me quel forte senso di angoscia che sicuramente provavano le persone dell'epoca nel momento in cui si imbattevano in una banda di malviventi pronti ad uccidere per pochi dollari, o ancor di più quello che potevano provare due duellanti in uno scontro frontale, pistole alla mano, con la morte che cominciava ad accarezzarli la pelle, pronta a prendersi la sua vittima non appena fosse giunto il momento. Tutta questa serie di forti emozioni hanno percorso senza un attimo di tregua tutto il mio corpo per l'intera durata della mostra, catapultandomi interamente in quegli angosciosi scenari, come se gli stessi vivendo in diretta, strappandomi per un pò fuori dalla vita reale.
White Cosmos
Sergio Leone, che dire? Era uno che avevo sentito nominare ma di cui conoscevo quasi niente, neanche che fosse un regista per capirci bene. Chiaramente film come " I buono, il brutto e il cattivo"
li avevo visti ma senza mai sapere chi fosse il regista. Venerdì scorso siamo andati a una mostra su Sergio Leone all'Ara Pacis e ho scoperto più su di lui di quanto non abbia fatto nella mia vita. La mostra è chiara e strutturata bene, accessibile a tutti, anche a quelli che come me non amano il genere western. Partendo dalla sua infanzia la mostra si sofferma sui vari ambiti che hanno influenzato Sergio Leone portandolo a rivoluzionare lo stile del genere western. Ho scoperto che Sergio Leone era una persona acculturata e multidisciplinare, che ha preso ispirazione non solo dallo stile neorealistico presente nei film italiani dell'epoca, ma anche dalla pittura ( di De Chirico per esempio), dalle opere teatrali di Goldoni e dai personaggio omerici. I film di Sergio Leone nelle riprese e nel modo di rappresentare i suoi personaggi sono influenzati da tutti questi suoi interessi. In mostra c'erano anche costumi indossati dagli attori e una stanza dedicata interamente su " C'era una volta in America". Alla fine si può vedere l'influenza che i suoi film hanno avuto su altri film più recenti. La mostra è stata una piacevole sorpresa perchè mi è piaciuta e sono uscita con un bagaglio culturale in più.
Lyf
Mi è piaciuta la mostra su Sergio Leone, io mi intendo poco di cinema e di registi, tuttavia penso si tratti di un regista epico, come i suoi film, che hanno fatto epoca, come "C'era una volta il west",
" Per un pugno di dollari", "C'era una volta in America" , che è il mio film preferito.La mostra mi ha trascinato dentro questo film, che ha richiesto 13 anni di lavorazione, con tanto di vestiti originali del film e scene tagliate, che ho appreso essere molte, mi è piaciuta in particolare la scena dove la ragazza recita la parte di Cleopatra, scena che nel film che ho io non c'è, è il mio film preferito per diverse ragioni, l'ho sempre trovato di una particolare malinconia, impersonata in particolare da noodles, il personaggio interpretato da Robert De Niro. Come in altri film , in " C'era una volta in America" riscontro quella strana tristezza che accompagna il progresso, il film infatti si svolge in varie fasi del '900, e c'è un'impressione che attraversa il film, come se tutto andasse in malora alla fine, che è quasi inutile sperare in un mondo migliore, dato che il mondo civilizzato è già di per sè una schifezza, e il tutto visto secondo l'occhio di una gang di delinquenti sembra quasi più distaccato e disincantato. Per il resto non ho molto da dire sulla mostra, tranne che mi è piaciuto scoprire che Sergio Leone si ispirava ai dipinti di De Chirico per le sue scen clou nei western e che anche i suoi western, come "C'era una volta in America" raccontano un western dell'immaginario che un western reale.
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