venerdì 18 aprile 2025

Fantozzi allo Spiraglio!

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Benvisti e benviste a tutte e tutti dal vostro cinematografico Fantozzi ragionier Ugo! Oggi non ho grandi idee, però nei giorni scorsi sono stato spettatore del 15° film festival della salute mentale, ossia Lo Spiraglio, e allora vorrei scrivere su questo! Sono stato presente in tutti e 4 i giorni e ho visto circa la metà del materiale proposto, quindi parlerò solo di ciò che ho visto... Nel primo giorno, il giovedì, ho visto il lungo "Persone", che parlava degli ultimi pazienti del Santa Maria della Pietà e mi è piaciuto ma non mi ha entusiasmato. Poi c'era la proiezione di "Qualcuno volò sul nido del cuculo" perché questo film nel 2025 compie 50 anni. Il secondo giorno, il venerdì, abbiamo partecipato al gruppo multifamiliare e io ho qualche passata esperienza di questi gruppi e devo dire che li trovo un po' noiosi, ad eccezioni di rari interventi brillanti come quello di un signore che parlava di problemi psico-spirituali! Il terzo giorno, il sabato, sono tornato per conto mio, e ho visto il lungo "Fuori" che trattava il tema delle comunità psichiatriche e mi ha colpito il fatto che il regista intendeva dire che spesso il disturbo psichiatrico porta a una infinita via crucis e a un "fine pena mai". Poi ho visto cinque corti, dei quali sottolineo "Room taken", una visione poetica dell'emarginazione sociale, soprattutto il corto "Fucking boobs e mani a terra", un mini film di quasi 20 minuti sulla storia di un ragazzo e una ragazza che hanno entrambi la sindrome di Tourette, che si incontrano nello studio di una psicologa e si innamorano e si mettono insieme. Poi ho visto il corto "Alberto Paolini" che racconta la storia di un lungodegente del Santa Maria della Pietà, tenuto rinchiuso per 42 anni solo perché era un bambino povero, e portato lì da quella che lui chiama la sua "benefattrice", ossia una signora benestante (e benpensante). Poi sono tornato anche l'ultimo giorno, la domenica, e ho visto alcuni corti, ho visto "Hatch", un filmato molto duro che parlava di immigrazione e questo filmato aveva qualcosa in comune con il lungo che chiudeva la rassegna "Constantin di Bessarabia", la storia di un giovane moldavo che emigra in Italia da bambino e poi di recente torna nella sua terra d'origine per ritrovare i suoi ricordi d'infanzia. Questi due bei film dal punto di vista sociale ma poco attinenti col tema della salute mentale.


Fantozzi ragionier Ugo

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