venerdì 18 aprile 2025
È Pasqua????
Katrina
Non mi resta che aspettare....e poi....chissà..........
Inkatrinabimente vostro
Se potessi... essere un animale
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Se potessi essere un animale, probabilmente sceglierei di diventare un animale notturno, magari un volatile. Probabilmente un gufo. Mi sono sempre piaciuti i gufi, con quella loro immobilità e con la fissità dei loro occhi, grandi come palle da tennis, di colore giallo-arancione. Le pupille rotonde e allargate, perfette per osservare in profondità ed individuare le prede dei luoghi che abitano, principalmente boschi e foreste di conifere. Topi, toporagni, talpe, scoiattoli, pipistrelli sono tra le loro prede preferite. La testa del gufo inoltre è conosciuta per la capacità di ruotare di 270 gradi, dal momento che non può muovere gli occhi.
Il gufo mi affascina per diversi motivi. Come ho già detto, per il fatto che è un animale che vive soltanto di notte, dormendo invece di giorno nelle cavità di grandi alberi o in vecchi ruderi. Il gufo è un vero e proprio cacciatore della notte. Un'altra caratteristica che mi affascina è il suo piumaggio, grazie al quale riesce a mimetizzarsi perfettamente nell'ambiente in cui si trova. Per via di molteplici aspetti, infatti non è praticamente la preda di nessun altro animale. Al contrario, è lui il predatore. Lui osserva, immobile sulle sue zampe, individua la sua preda con i suoi grandi occhi capaci di guardare anche di dietro. L'udito finissimo fa il resto del lavoro. Si alza in volo silenziosamente e si fionda in modo preciso e spietato sulla vittima prescelta. Il gufo si mimetizza, si muove nell'ombra, è silenzioso. Una macchina perfetta. Un'animale incredibile.
Gufare vuol dire portare sfortuna nella cultura di massa. Sarà per via del suo verso cupo, la natura schiva e le abitudini notturne, che spesso i gufi vengono rappresentati come figure oscure e maligne. Poveracci! Non fanno male a nessuno al di fuori delle loro prede. Sono soltanto animali. Mah! A volte basta davvero poco, qualche piccola cosa che non piace per condannare qualcuno ed evitarlo come se avesse davvero fatto qualcosa di male. Questo è il pregiudizio. Quante volte capita anche a noi di averci a che fare nella nostra vita! Anche di subirlo. Ma vabbè, torniamo ai nostri amici gufi.
D'altro canto però, esiste anche un aspetto del gufo, migliore, un modo di rappresentarlo invece in senso positivo. Un aspetto che lo riqualifica. E menomale!!
Nella tradizione fiabesca esso infatti è rappresentato come un animale saggio ed erudito, spesso proprio per questo motivo con gli occhiali, per fargli assumere e riconoscere queste qualità. Un gufo con gli occhiali. Viene descritto anche come pignolo e permaloso. Alcuni esempi? Anacleto, il gufo che vive con mago Merlino; Uffa, il gufo che vive nel bosco dei 100 acri in "Winnie the pooh"; il gufo di Bambi ed altri. Anche in "Harry Potter" trovano spazio i gufi.
I gufi sono belli, sono simpatici e sono buoni.
Al diavolo tutti coloro che odiano i gufi perché dicono che portano sfortuna.
Insomma, evviva i gufi!
White Cosmos
Fantozzi allo Spiraglio!
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Benvisti e benviste a tutte e tutti dal vostro cinematografico Fantozzi ragionier Ugo! Oggi non ho grandi idee, però nei giorni scorsi sono stato spettatore del 15° film festival della salute mentale, ossia Lo Spiraglio, e allora vorrei scrivere su questo! Sono stato presente in tutti e 4 i giorni e ho visto circa la metà del materiale proposto, quindi parlerò solo di ciò che ho visto... Nel primo giorno, il giovedì, ho visto il lungo "Persone", che parlava degli ultimi pazienti del Santa Maria della Pietà e mi è piaciuto ma non mi ha entusiasmato. Poi c'era la proiezione di "Qualcuno volò sul nido del cuculo" perché questo film nel 2025 compie 50 anni. Il secondo giorno, il venerdì, abbiamo partecipato al gruppo multifamiliare e io ho qualche passata esperienza di questi gruppi e devo dire che li trovo un po' noiosi, ad eccezioni di rari interventi brillanti come quello di un signore che parlava di problemi psico-spirituali! Il terzo giorno, il sabato, sono tornato per conto mio, e ho visto il lungo "Fuori" che trattava il tema delle comunità psichiatriche e mi ha colpito il fatto che il regista intendeva dire che spesso il disturbo psichiatrico porta a una infinita via crucis e a un "fine pena mai". Poi ho visto cinque corti, dei quali sottolineo "Room taken", una visione poetica dell'emarginazione sociale, soprattutto il corto "Fucking boobs e mani a terra", un mini film di quasi 20 minuti sulla storia di un ragazzo e una ragazza che hanno entrambi la sindrome di Tourette, che si incontrano nello studio di una psicologa e si innamorano e si mettono insieme. Poi ho visto il corto "Alberto Paolini" che racconta la storia di un lungodegente del Santa Maria della Pietà, tenuto rinchiuso per 42 anni solo perché era un bambino povero, e portato lì da quella che lui chiama la sua "benefattrice", ossia una signora benestante (e benpensante). Poi sono tornato anche l'ultimo giorno, la domenica, e ho visto alcuni corti, ho visto "Hatch", un filmato molto duro che parlava di immigrazione e questo filmato aveva qualcosa in comune con il lungo che chiudeva la rassegna "Constantin di Bessarabia", la storia di un giovane moldavo che emigra in Italia da bambino e poi di recente torna nella sua terra d'origine per ritrovare i suoi ricordi d'infanzia. Questi due bei film dal punto di vista sociale ma poco attinenti col tema della salute mentale.
Fantozzi ragionier Ugo
TEATRO
https://www.greciaroma.com/wp-content/uploads/2023/08/Rilievo-con-maschere-teatrali.pngIl teatro nacque ad Atene nel VI secolo a.C. nell’ambito delle feste religiose con la messinscena della tragedia che, a sua volta, ispirò la creazione della commedia greca. Questi due tipi di spettacolo erano straordinariamente popolari e la loro rappresentazione si diffuse nel Mediterraneo e influenzò il teatro ellenistico e romano. A riprova del loro inossidabile successo, le opere di grandi drammaturghi come Sofocle e Euripide hanno costituito le basi su cui si fonda tutto il teatro moderno. Allo stesso modo, l'architettura dei teatri dell'antica Grecia ha continuato ad ispirare lo stile dei teatri fino ai giorni nostri. Le esatte origini della tragedia sono oggetto di dibattito fra gli studiosi. Gli spettacoli venivano fatti in teatri all’aperto, dotati di un’acustica formidabile e aperti, a quanto sembra, a tutta popolazione maschile, la presenza delle donne è oggetto di discussione, e dalla metà V secolo a.C. l’entrata era libera. La trama di una tragedia era quasi sempre ispirata a episodi della mitologia greca che bisogna ricordare che facevano spesso parte della religione. Poiché si trattava di argomenti seri, spesso legati a principi morali e a dilemmi senza soluzione, non era consentito rappresentare scene di violenza sul palco, e la morte di un personaggio doveva essere ricreata dietro le quinte per essere udita ma non vista.Le prime tragedie avevano solo un attore che recitava indossando un costume e una maschera che gli consentivano di impersonare gli dei. Infine, sul palco vennero ammessi più attori, una scelta che garantiva parità fra i poeti in gara. Data la quantità ridotta degli attori parlanti, ognuno di loro doveva interpretare diversi ruoli per i quali l’uso di maschere, costumi, voci e gesti diventò estremamente importante. Le origini precise della commedia greca, invece, si perdono nelle tenebre della preistoria, ma un’attività umana che prevedeva il travestimento e l’imitazione di altri ebbe certamente origine molto prima delle testimonianze scritte. Come nella tragedia, tutti gli attori, cantanti e danzatori erano maschi. Un attore principale e altri due interpreti eseguivano tutte le parti parlate. Nelle commedie, gli autori avevano modo di affrontare i temi di attualità in maniera più esplicita rispetto al genere formale della tragedia. I commediografi greci più famosi furono Aristofane e Menandro che vinsero diverse gare, proprio come i grandi tragediografi. Spesso le loro opere prendevano in giro politici, filosofi e colleghi artisti, alcuni dei quali, a volte, erano presenti fra il pubblico.
venerdì 4 aprile 2025
La sensazionale scoperta del professor Malanga
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Benscoperti e benscoperte a tutte e tutti dal vostro indagatorio Fantozzi ragionier Ugo! Navigando su youtube, tik tok e altri social sono venuto a conoscenza della recente scoperta fatta da Corrado Malanga, Filippo Biondi e un altro ricercatore di imponenti strutture sotterranee sotto le piramidi egizie, in particolare sotto la piramide di Chefren. Usando una tecnologia satellitare, il radar ad apertura sintetica, che trasforma il segnale fotonico in fononico (acustico - vibrazionale), i tre ricercatori hanno trovato un complesso di camere sotterranee e strutture, sotto la piramide di Chefren ci sarebbero otto cilindri discendenti che terminerebbero in due grossi cubi di 80 metri di lato, a una profondità di circa 650 metri. Questa scoperta ha l'intenzione di mettere in subbuglio la comunità scientifica, e in effetti la mette in subbuglio, perché mette in dubbio la storia che conosciamo, l'egittologia, l'archeologia etc. L'egittologia ufficiale dice che le piramidi sono state costruite dagli antichi egizi, dagli schiavi, che avrebbero fatto rotolare per chilometri dei massi enormi. Questa narrazione era stata attaccata più volte da numerosi studiosi di matrice esoterica, i quali sostengono che costruire le piramidi egizie sarebbe impossibile ancora oggi, nonostante tutta la tecnologia edile che abbiamo. Questa scoperta mette in discussione anche la storia che conosciamo, perché fa pensare che ci sono state epoche precedenti nella storia dell'umanità, sulle quali non sappiamo nulla. Insomma molti misteri! Ma i misteri fanno paura a qualcuno, per cui si sono subito scatenati i debunkers, in particolare Geopop che intende rappresentare la voce della geologia ufficiale, Archeomilla che sostiene la narrazione dell'archeologia ufficiale, e Open, che di solito si scaglia contro ogni persona che tenti di proporre una differente narrazione della realtà, anche per esempio per quanto riguarda la guerra Russia Ucraina, Open non fa altro che ripetere che è stata la Russia a invadere l'Ucraina (quindi al guerra deve continuare). Ma questi debunkers si possono combattere. Uno che li combatte da anni è Massimo Mazzucco, che ha prodotto dei video molto interessanti nei quali elenca una serie di tecniche propagandistiche di solito usate dai debunkers. I debunkers da decenni si scagliano contro ogni verità non ufficiale , come sull'omicidio Kennedy, l'11 settembre e molti altri argomenti.
Fantozzi ragionier Ugo
Ragiroa o la paura e il coraggio.
https://www.scubaportal.it/scuba2015/wp-content/uploads/2018/07/042862-0-735x400.jpgOggi il vostro nonnino vi narrerà la storia di Ragiroa. Ragiroa è il re di un Atollo in mezzo al grande mare blu. Un re grande e possente, famoso per il suo coraggio e la sua sfrontatezza. Non aveva paura di nulla, e di nessuno. Era un re rispettato e ammirato dalla sua gente, e temuto dai suoi nemici. Un giorno, una nave battente bandiera Americana si avvicinò all' atollo, e sbarcarono dei marinai con il loro capitano. Immediatamente Ragiroa gli si fece incontro fiero e spavaldo. Gli "Americani" portavano con loro tante cose meravigliose, che Ragiroa e la sua gente non aveva mai visto. E inoltre parlavano in maniera strana , anche se Ragiroa riusciva a capirli. Il loro capitano raccontava di cose, paesi e città, veramente strane e fantastiche. Ragiroa chiese al capitano se poteva vedere tutte queste cose, e soprattutto se poteva visitare una città. Il capitano acconsentì, e disse a Ragiroa, che se voleva, poteva andare con loro che avrebbero fatto ritorno in America. Ragiroa decise che sarebbe andato con loro. Finalmente dopo un viaggio lungo per mare sbarcarono, e il re Ragiroa fu portato a vedere tutte le bellezze della città. E gli piacquero moltissimo. Alfine lo portarono a vedere la "torre" più alta della città, un grattacielo di 120 piani. Ragiroa e il capitano salgono fino alla terrazza del grattacielo, dove c'è un belvedere. Salito fino al terrazzo con un ascensore velocissimo, il re andò alla balaustra e si affacciò per vedere il panorama, e all'improvviso il grande Ragiroa ebbe un capogiro, uno strano malessere lo assalì, gli cedettero le gambe e crollò a terra. Gli ci volle un po' per riaversi e tornare in sé, ma era debole e malfermo sulle gambe ed era invaso da una strana emozione, che non aveva mai provato prima; la paura!!! P. S. "Un giorno la paura bussò alla porta. Andò ad aprire il coraggio e non trovò nessuno." M. Luther King
Shakspeare in love
