Il film di Riccardo Milani ha come protagonisti Antonio Albanese e Paola Cortellesi.
Interpretano rispettivamente due romani che si affacciano ai cinquanta con due figli in età adolescenziale. La prima parte del film gioca proprio sulla frequentazione dei due ragazzi e sulle relative preoccupazioni dei genitori entrambi separati e appartenenti a due ceti diversi( la famiglia del ragazzo vive in estrema periferia e la ragazza abita in zona da benestanti).
Il regista propone situazioni dalla difficile gestione in chiave comico-ironica senza però far mai scivolare lo spettatore in uno spassoso divertimento quanto più con il secondo scopo di far riflettere sul possibile o non possibile pacifico relazionarsi di due famiglie che lavorano, abitano, frequentano contesti molto differenti tra loro.
Questo profilo più serio e impegnato traspare per chi vuol intenderlo per tutta la durata del film ed è esplicitato ed evidenziato dal fatto che il personaggio interpretato da Antonio Albanese nella vita si occupa proprio della rivalutazione e della gestione delle periferie: difatti lo spettatore è portato a porsi domande di coscienza nel momento in cui il protagonista maschile finisce il suo lavoro e poi si avventura nel mondo delle periferie con la sua automobile e non da dietro una scrivania.
Già prima dell'arrivo del secondo tempo l'attenzione si sposta dai due ragazzi ai due genitori che si avvicinano dal momento in cui uno saluta l'altro con un bacio sulla guancia. Le distanze sembrano accorciarsi e alcuni degli interrogativi posti dal regista all'inizio del film implicitamente allo spettatore viene data risposta.
Il film è una commedia, quindi anche se ci saranno situazioni dal tono drammatico come l'incontro delle due famiglie con i vecchi coniugi e il conseguente lasciarsi dei due ragazzi, il finale avrà un lieto fine.
Gandalf
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