venerdì 2 dicembre 2022

Non cado in estasi di fronte a Pirandello!


Di recente col gruppo cinema siamo andati a vedere “La Stranezza”, film che parla dell’ispirazione che porta a realizzare la prima opera di Pirandello sul metateatro, “Sei personaggi in cerca d’autore”. Il film è godibile e con un ottimo Tony Servillo e con Ficarra e Picone pieni d’ironia sicula. Ma io non scrivo questo articolo tanto per commentare il film “La Stranezza”, quanto per parlare della concezione che Pirandello ha del teatro, e in particolare della sua filosofia soggettivistica con la quale non concordo. E qui apriamo una parentesi piuttosto realistica e forse poco simpatica sul nostro paese, questa italietta che tanto facilmente si commuove per pseudopolitici borghesi e che nell’arte cade in estasi di fronte ad artisti che confermano questa limitata visione della realtà. Negli anni 20 Pirandello arriva alla conclusione che un teatro oggettivo è una cosa impossibile da raggiungere e a seguito di questa sua “coscienza” inizia il suo viaggio nel metateatro, nel decadentismo e forse anche nel futurismo, futurismo che potrebbe essere presente in “Sei personaggi in cerca d’autore”. Insomma Pirandello non ha fatto in tempo, come tanti altri intellettuali del suo tempo, ad entrare in contatto con gli scritti di Marx perché poi ad aggravare la situazione nel 1922 arriva il fascismo. Invece anche se forse non è ancora cominciato, un teatro figlio di idee oggettive e proletarie è possibile, e magari anche oltre, anche un teatro operaio fantastico! Ma quasi tutti ancora in Italia attualmente cadono in estasi di fronte a Pirandello!

Fantozzi ragionier Ugo

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