Anche se personalmente non mi piacciono i social network e non mi piaceranno mai, perché vedo la relazione virtuale come asettica e priva di solidità per trattare questo argomento è necessario parlarne per il ruolo che hanno avuto e avranno in futuro. Le elezioni politiche di settembre 2022 sono state caratterizzate da un utilizzo massivo dei social network e di internet, oltre che dalla tv e dai giornali. I politici da qualche anno hanno scoperto le potenzialità della rete e dei “media partecipativi”, come luoghi, non solo di servizi e di e-commerce, ma anche di socialità e relazioni virtuali. L’ utilizzo dei social media e della messaggistica istanstanea ha contribuito a cambiare le relazioni interpersonali, i processi di socializzazione e quelli di formazione delle opinioni. Viviamo in un villaggio globale e la discesa della politica nella piazza dei social lo specchio dei tempi. L’ opinione pubblica che negli anni 80 si formava solo guardando la tv e leggendo i giornali oggi s’ informa tra un post e un like. Dal 20 luglio, data di sfiducia al governo Draghi, i partiti sono stati in campagna elettorale permanente e si sono contesi a suon di followers gli elettori. In vista di queste elezioni, tra le novità di questa campagna elettorale, c’ stato lo sbarco dei politici sul social più amato dai giovanissimi tiktok. Si tratta della piattaforma di proprietà del colosso cinese ByteDance, che ha iniziato a prendere piede più o meno nel 2018. Utilizzata dai teenager per condividere brevi clip con balletti, mini-sketch comici. Su tiktok non è difficile azzeccare il singolo video, ma raggiungere la fama di tiktoker, decretata dai followers. Il 2022 è stato l’ anno dei debutti di Silvio Berlusconi, Matteo Renzi, Carlo Calenda e del partito Democratico su tiktok. La campagna elettorale si è giocata tutta su facebook e instagram. I partiti hanno investito tanto tempo e tanto denaro su facebook e su instagram per convincere a votare il proprio partito. Almeno twitter e tiktok non hanno permesso ai politici di pubblicizzare tweet e video. E’ meglio non sapere quanto hanno speso per le sponsorizzazioni, altrimenti vengono i nervi, anche se oggi è possibile saperlo grazie alla “libreria interzioni di meta, un archivio creato nel 2019 dal colosso di Mark Zuckenberg per avere trasparenza sulle inserzioni pubblicitarie. Speriamo che il denaro, ora che elezioni sono finite, i politici lo spenda meglio, quello investito nelle campagne elettorali personalmente li vedo sprecati.
Blue Jacket
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