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Il film coglie bene le atmosfere e le suggestioni delle fiabe del Basile e nonostante non usi il dialetto riesce a dare le stesse emozioni di eccesso di elementi di narrazione, slegata e senza un legame tra le varie parti della fiaba e tra le fiabe stesse, che sono ognuna un componimento a sé, un film a sé, con delle scene a sé. Sono particolarmente riuscite le scene dove viene esaltato il gusto per l’orrido e per il macabro, che toccano il culmine con la scena della vecchia scorticata (la scena ricorda un film del terrore).
E' curioso il fatto che il film venga realizzato in lingua inglese con un cast internazionale e poi in un secondo momento doppiato in italiano. E’ pur vero che l’opera originale di Basile era conosciuta ed apprezzata anche all’estero e sopratutto è stata tradotta in Germania (e non solo )da Liebrecht e poi ripresa dai fratelli Grimm che molto lo ammiravano. Garrone è stato molto bravo a mettere su pellicola lo stile narrativo del Basile senza snaturarlo troppo e a trasmetterci le stesse emozioni e lo stesso senso di stupore e di stordimento che ci dà il libro.
E' un film insieme selvaggio e misterioso che suscita compassione, violenza e orrore.
Il cuore sussulta alla sua visione.
Il voto che gli diamo è complessivamente 7 ma con grandi contrasti, con una gamma di voti che va dal 5 al 10.
Elpho
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