Inincendiabilmente vostro
venerdì 8 agosto 2025
L'altalena
Inincendiabilmente vostro
Fantozzi ragionier Ugo... e le barbe profetiche, quasi spirituali!
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Benbarbuti e bensbarbate a tutte e tutti dal vostro pelosetto Fantozzi ragionier Ugo! Oggi avrei un argomento sul quale scrivere, ma non pretendo di cambiare gli equilibri mondiali con questo articolo, insomma non sarà un articolo di importanza cruciale per le sorti del pianeta Terra! Per iniziare vi vorrei confessare un mio "private moment", cioè quando mi faccio la barba. Da quando ero adolescente, come tutti i maschietti, mi cresce la barba e da giovane la portavo pure, mi piaceva fare il ragazzo alternativo di sinistra con barbetta e capello lungo. Il capello lungo poi l'ho pagato, con la perdita di un po' di capelli, anche se per fortuna non sono diventato come Claudio Bisio, che ha la riga in mezzo un po' larga (parole sue). Poi però, finito il mio periodo "alternativo", arrivato a 30 anni nel periodo in cui facevo attività per il partito socialista, ho iniziato a detestare barbe e baffi e così ho iniziato a farmi la barba regolarmente. Ho iniziato come tutti, con il due lame e il tre lame, adesso non mi ricordo bene le date, ma il rasoio a due lame sarebbe "democratico" e a tre lame sarebbe "socialista". Il rasoio monolama invece va bene per Rambo e anche per il film dei nazisti che si fanno la barba mentre ascoltano il Führer alla radio. Io il rasoio monolama l'ho comprato solo di recente, per curiosità. perché le avevo provate tutte per farmi la barba, ma non sono nemmeno riuscito ad usarlo, con grande difficoltà sono riuscito a caricare la lama, e poi mi sono pure tagliato! Il rasoio monolama decisamente non fa per me. Ma ultimamente, siccome da diversi anni ho superato il rasoio trilama per dedicarmi dapprima al rasoio a quattro lame, il rasoio comunista o operaio fate voi, ma anche questo periodo è durato poco, 4-5 anni, dopodiché sono passato stabilmente ad usare il rasoio a cinque lame, il rasoio dell'uomo delle stelle, e curiosamente da quando l'hanno introdotto sul mercato, insieme a quello a quattro lame, lo comprano in parecchi anche se c'è da dire che i ricambi costano un occhio della testa, e su questi rasoi, Gilette ci ha lucrato in modo indecente, ma a me da qualche mese il rasoio a cinque lame non basta più, a me piace avere la faccia "a sedere di bimbo" (come disse una mia ex fidanzata), ed, anche pulendo il cinque lame con gli stuzzicadenti, succede che mi faccio la barba ma poi mi restano addosso tutta una serie di peli! Allora proprio negli ultimi giorni con mia grande sorpresa sono apparse su tik tok le pubblicità di rasoi a 6 e anche a 7 lame, rasoi per barbe piene... d'amore e anche di spirito! E la cosa più bella è anche che i costi sono contenuti, per un rasoio a 6 lame con 48 lamette ti chiedono 30 euro, non come quei ladroni monopolisti della Gilette! Insomma se fossi nato nell'antichità e avessi avuto una barba ispida e dura come la mia ti attaccavi, te la potevi far crescere e basta! Oggi, invece, per chi come me detesta i peli, tutto sembra essere possibile!
Fantozzi ragionier Ugo
venerdì 1 agosto 2025
My First Love...
Un tuffo in fondo al mare
venerdì 25 luglio 2025
La ranocchietta zomparella
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La ranocchietta zomparella, sonnecchiava a bordo stagno
All'ombra di un cespuglio
Mentre sognava di farsi un bagno.
Svolazzando a zig zag, arrivò una zanzara.
Con far minaccioso e sguardo dritto alla ranocchia,
Sapeva ben cosa voleva ma la sua preda ancor non lo sapeva.
Ignara e sonnolenta, la poverina rimase dormiente
A sognar un tuffo in acqua fresca
Dove sarebbe andata pure a pesca.
Dormi, dormi, ranocchietta, che io ti pungo la zampetta - farfugliò la zanzarina.
"Ho tanta fame, fammi mangiare! Non provare a scappare!"
Ronza qua, ronza là, d'improvviso la ranocchia si destò.
Aprì gli occhi ed esclamò: "Zanzaraccia! Così non si fa! Vattene subito, vattene via, altrimenti sarai mia!"
La zanzara affamata, ora era anche spaventata.
Cambiò di colpo direzione e prese un fugone.
La ranocchia fece un balzo e coprì mezza distanza.
Il suo obiettivo era lei: la zanzara!
"Dove scappi, mia cara? È ora di mangiare e voglio riempirmi la panza!"
La zanzara prima impavida, ora filò via,
Più veloce che poteva. Mamma mia!
Salvarsi lei voleva ma la rana la rincorreva e tanta fame aveva!
La zanzara era troppo lenta, eppur la fuga tenta...
Zompa qua, zompa là,
La ranocchia eccola qua!
Saltando spalancò la sua bocca e adesso: "Sotto a chi tocca!"
La zanzara così, lontano non andò, e la ranocchia la ingoiò!
Gnam!
White Cosmos
LA CRISI AMBIENTALE
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Le civiltà del passato disponevano di pochi combustibili fossili, costi di trasporto elevatissimi e una forte pressione a riutilizzare tutto ciò che era raro o difficile da reperire con un risultato sorprendentemente “green”. Possiamo notare questo nell'edilizia dell'Egitto faraonico per esempio dove troviamo blocchi di calcare estratti a breve distanza dal Nilo e destinati a durare millenni e mattoni crudi di fango e paglia: produzione a bassa energia, 100% biodegradabili e riciclabili in nuove malte. O nel settore agricolo dove veniva utilizzata la piena annuale tramite “irrigazione a bacino”, argini in terra battuta che trattenevano l’acqua e il limo fertilizzante, riducendo la necessità di concimi esterni.
Anche per quanto riguarda il riciclo, praticavano il riuso sistematico di pietra, ceramiche, legno e tessuti; detriti edilizi inglobati in nuove strutture. E gli osakra (cocci sacri usati per non sprecare papiro). Anche nella Grecia classica erano riutilizzati metalli, cocci, pietre (perfino anfore interrate come tubazioni o isolanti). Da notare anche una cura per le foreste sacre agli Dèi in cui era vietato tagliare alberi o pascolare bestiame: zone cuscinetto per la biodiversità. E persino a Roma si praticava lo smontaggio di templi, terme e portici per recuperare colonne e marmi da inserire in nuovi edifici. Un dato di fatto del presente, però, è che dal 1950 sono stati prodotti oltre 8,3 miliardi di tonnellate di plastica e solo il 9 % della plastica viene riciclato, il 12 % è incenerito e il 79 % finisce in discariche o nell’ambiente. Ogni anno si generano circa 400–430 milioni di tonnellate di plastica, per lo più destinata a breve utilizzo e tra 8 e 12,7 milioni di tonnellate finiscono negli oceani ogni anno (equivalenti a “un camion di plastica al minuto”): nel solo mare si accumulano fino a 150 milioni di tonnellate di plastica, incluse microplastiche persistenti per secoli. Esse colpiscono oltre 700 specie marine; l’87 % degli uccelli artici, 1/3 delle tartarughe e più della metà dei cetacei ne ingeriscono. Le morti per questo sono di oltre 100 000 mammiferi marini e 1 000 000 di uccelli che muoiono per impigliamento o ingestione di plastica ogni anno. Questo, oltre all'accumularsi nei sedimenti oceanici, nei fiumi, nei coralli e nel plancton, alterando ecosistemi interi. Ciò fa sì che un essere umano ingerisce circa 5 g di plastica a settimana – circa un piattino intero all’anno, e, secondo le analisi, sono state ritrovate microplastiche in placenta, sangue, latte materno e placca arteriosa, con correlazioni a infiammazioni, disordini ormonali, rischio cardiovascolare, infertilità e malattie come cancro al colon. Le plastiche rilasciano sostanze come PFAS, bisfenoli, ftalati e dioxine — legate a cancro, malattie al fegato, reni, sistema immunitario e ormonale. La stessa gestione delle plastiche e l’inquinamento costano globalmente tra 300–600 miliardi USD all’anno e solo negli USA le malattie correlate ai rifiuti tossici valgono 384–403 miliardi USD l’anno. Si stima che, se non si interviene, la produzione di plastica salirà a 1 231 Mt 1.231 milioni di tonnellate) nel 2060 e la quantità dispersa nell’ambiente triplicherà, arrivando a 44 Mt/anno (milioni di tonnellate l'anno).Tra il 2016 e il 2040 si prevedono oltre 1 miliardo di tonnellate di plastica ancora nell’ambiente ed entro il 2050, se non si agisce, ci sarà più plastica che pesci negli oceani, secondo proiezioni ONU e studi sul marine litter. Da notare che tra il 1860 e il 1920 la produzione globale salì di 12 volte, aprendo la via al consumismo come fenomeno di massa, l'essere umano utilizza risorse circa il 71 % più velocemente del tasso rigenerativo terrestre supera i limiti planetari; oltre l’85 % dell’inquinamento deriva da cibo, abitazione e mobilità. Le multinazionali spostano le produzioni in paesi con leggi ambientali più deboli, caricando l’Asia di rifiuti tossici e sfruttamento intensivo di acqua e avvelena corpi idrici e suolo. Detto questo, 9 milioni di morti premature all’anno sono attribuibili all’inquinamento ambientale dell'acqua, aria, suolo per sostanze tossiche: circa uno su sei decessi mondiali. 6,7 milioni imputabili all’inquinamento atmosferico esterno; 1,8 milioni a sostanze chimiche tossiche (inclusi piombo e altri metalli pesanti) .
Molto è cambiato dai tempi in cui impiegavano pietra, legno, argilla, fibre naturali (cotone, lino, lana, canapa), tutti materiali 100% biodegradabili e facilmente riciclabili e riparavano e riutilizzavano strumenti e contenitori poiché era normale restituire bottiglie, barattoli e tessuti per essere riempiti o rammendati. Rispondere alla crisi ambientale non significa tornare indietro nel tempo, ma recuperare l'intelligenza sostenibile che le civiltà antiche possedevano, integrandola con la tecnologia e la consapevolezza di oggi.
SIMMACO
Evviva le pizzerie... socialdemocratiche!
Benpizzati e benpizzate a tutte e tutti dal vostro famelico Fantozzi ragionier Ugo! Oggi vi propongo un argomento decisamente interessante... vi interessa la pizza a costi più contenuti? Sto parlando della pizza quella fatta in pizzeria, col forno a legna, ingredienti di buona qualità e tutto il resto, buona compagnia e sano divertimento! Questa politica dei prezzi ridotti per la pizza è iniziata nei dintorni di Napoli, una pizzeria che si chiama "Da Carminiell" ha iniziato ad offrire pizze a portafoglio a soli 1.50 euro... la pizza a portafoglio è circa la metà di una pizza normale... poi si sono aggiunte altre pizzerie... ce ne sta una che con 10 euro ti da' tre pizze tonde a portar via... ce ne sta un'altra, sempre a Napoli, che con 10 euro ti fa fare un all you can eta di pizza, ti danno la bellezza di 4-5 pizze e antipasto e bibite! Questa offerta mi piace molto ma purtroppo è a Napoli. Invece a Roma c'è una pizzeria che si chiama Pizzeria del Popolo che fa ogni tipo di pizza a 4.90 euro, poi ce ne sta un'altra che fa un non stop di pizza a 12 euro. Un'altra a Roma fa il pizza senza limiti a 15 euro, con bibite, antipasti e arrosticini etc etc etc... Insomma qui è partito un vero e proprio movimento, il movimento della pizza socialdemocratica, e io la definisco così perché secondo me queste offerte sono una via di mezzo tra il prezzo borghese (valore + plusvalore) e il prezzo proletario (paghi solo il valore). Secondo me il valore di una pizza tonda in pizzeria è circa 1 euro, e forse anche di meno, siccome sono venuto a sapere da un utente che lavora al Mc Donald's che per i dipendenti il menu costa solo 80 cents! Pensate quanto siamo "fessi", paghiamo 10 euro un menu che vale solo 80 centesimi! Infatti non tutti sono d'accordo con queste pizzerie socialdemocratiche, ci sono altre pizzerie che non intendono abbassare i prezzi e allora dicono che una margherita non può costare solo 5 euro, e via dicendo! Insomma si tratta di scelte politiche e questo movimento è in forte contrapposizione a quelli come Briatore, che vogliono trasformare la pizza in un lusso! Da "Crazy Pizza", il negozio di Briatore, una margherita costa 24 euro, e la pizza col pata negra ben 65 euro! Poi vorrei aggiungere una cosa, io sono contento delle pizzerie socialdemocratiche ma il mio sogno sarebbero pizzerie socialiste e comuniste! Nelle pizzerie socialiste paghi una pizza tonda probabilmente solo 1 euro, nelle pizzerie comuniste, mangi, esci e te ne vai a casa!
Fantozzi ragionier Ugo